Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

Resilienza, sclerosi multipla ai tempi del Covid-19

resiliènza s. f. [der. di resiliente]. (3) In psicologia, la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà, ecc.

Ne sentiamo parlare spesso, soprattutto ultimamente. Un termine dalla definizione breve e chiara nel dizionario, che racchiude dentro di sé una forza incredibile.

Ecco, è proprio dalla resilienza che inizia la mia chiacchierata con Ambra Giovannetti, psicologa e ricercatrice presso l’Istituto Neurologico Besta di Milano, che la descrive come “qualcosa che ci permette di fiorire nell’affrontare una soluzione complessa”.

È possibile “incicciottarla”? E ancora… Quanto è importante prenderci cura di noi? E come possiamo ripartire in quella che sarà una nuova normalità?

Le parole di Ambra per me sono state una vera e propria carezza in questo periodo a tratti difficile. Spero lo siano anche per voi!

2 risposte

  1. Di resilienza mi piace molto anche il significato metallurgico (sissì), che vale qualcosa tipo ‘rimbalzare’.
    I metalli che, quando subiscono un duro colpo, si piegano, assorbono e poi ‘rimbalzano’. Rimbalzare.

    E nel rimbalzo si restituisce un’energia; ogni duro colpo può essere trasformato in energia.

    Difficile, ma fattibile, e forse necessario, altrimenti ci si spezza.

    Buon rimbalzo a tutti.

    Deiv

  2. Ambra è stata molto dolce e avrei continuato ad ascoltarla per ore perché ha spiegato in modo semplice ha detto tante cose che sembrano scontate ma alla fine non lo sono prendersi del tempo per se stessi e essere gentile immedesimarsi rispetto il periodo che stiamo vivendo riferendoci a chi abbiamo di più caro cosa che non è mai facile ma è un aspetto che mi è piaciuto molto grazie a voi grazie ad Ambra che ci ha dedicato del tempo

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Un ricercatore molto speciale: il messaggio di Roberto Furlan

Ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona al 3° Convegno Giovani Nazionale dell’AISM, che si è tenuto a Roma lo scorso novembre. In quell’occasione con il suo intervento, ci ha illustrato a 360° tutti gli aggiornamenti sulla ricerca scientifica. Nonostante la difficile terminologia medico-scientifica lui è riuscito: grazie al suo modo di essere “Giovane”, a coinvolgere tutti i partecipanti (250 persone) e a far comprendere perfettamente appieno tutto quello che per Noi poteva sembrare una lingua proveniente da un altro pianeta.

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