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Oggi vi presentiamo Drusilla. La sua storia ricorda quella di molti di noi. I primi sintomi, la lunga ricerca di un nome, la diagnosi, la vita che cambia per sempre.

Star bene con se stessi e con gli altri, avere una sensazione di serenità. Serenità perché “pace” è un po’ troppo. Serenità fisica, ma soprattutto mentale, perché parte tutto da lì.

A tutti quelli che vedono la sclerosi multipla come un muro, i cui mattoni sono tutte le conseguenze, gli effetti collaterali, le difficoltà e le rotture di coglioni che Sua

Giampaolo PANERO il pilota dell’AISM.

Tutto iniziò a fine agosto 2015, pochi giorni dopo aver acquistato un biglietto aereo per Londra: il progetto era di andarci a fine settembre per

Mi ricordo ancora il giorno in cui guardai il 16esimo episodio della terza stagione: come ho già scritto, mi piacciono un sacco le serie e

La sclerosi multipla è una malattia imprevedibile ed è per questo che combatterla è faticoso. C’è però chi ha trovato il segreto per vincere la

Love Ability parla di Amore Oltre….oltre le barriere, oltre i tabù, oltre i preconcetti. Per la serie “Anche i disabili lo fanno. Con piacere e con

A 29 anni sembrava che tutto andasse come doveva, che la sua vita procedesse come aveva sempre desiderato. Poi un giorno fa un nuovo incontro,

Piccoli accorgimenti per la vita quotidiana. Sono quelli che la psicologa Alessandra Tongiorgi suggerisce su ogni numero di SM Italia. Perché alcuni sintomi sono

“Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle.” Di solito le citazioni vanno alla

Ieri, in 70 Paesi si è celebrata la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, appuntamento che ha l’obiettivo di sensibilizzare su questa patologia. Quest’anno il messaggio

Oggi è la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla. In 70 Paesi si celebra questo appuntamento per sensibilizzare su questa patologia. Quest’anno il messaggio della

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Ciao sono il tuo neurologo, da oggi la tua vita non sarà più la stessa: hai la sclerosi multipla Ecco come ho conosciuto il mio neurologo,
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,