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Questa fantastica storia inizia nell’estate del lontano 2008, all’epoca avevo appena compiuto i 26 anni, quando all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, inizio a zoppicare in modo alternato prima

“Cara sclerosi multipla. Per me oggi sei un motivo in più per andare avanti” Silvia

La testimonianza di Anna ci ha emozionato, perché trasmette con grande forza la volontà di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. È fondamentale per tutti, ma soprattutto per chi ha

Forse qualcuno di voi sa già cosa penso delle prime volte, comunque, credo fermamente che non ci sia nulla di meglio per temprare lo spirito, smuovere

Ultimamente mi accorgo sempre di più di perdere colpi nel ricordarmi le cose. Nomi, cognomi, date, eventi, non faccio distinzioni, se non ricordo non ricordo!

La mia giornata tipo da progressiva? La mattina ci metto due ore per diventare attiva, dopo ore a studiare al PC sono immobilizzata nella carrozzina

Ammettere quanti aspetti della nostra vita ci abbia complicato la sclerosi multipla non è cosa semplice. G. è determinata a riconoscerli e far predominare la

Giovani, affetti da una grande patologia, la ricerca scientifica!! Eccoli i tre ricercatori che saranno al IV Convegno Giovani Nazionale impegnanti in una tavola

Voglio raccontarvi la mia storia, quando ho iniziato ben sei anni fà a partecipare a Conferenze e Assemblee AISM ero una delle poche persone giovani

Una neurite ottica, poi una parestesia. Sintomi che inseriti sul motore di ricerca aprano link di articoli dove compaiono spesso le parole “sclerosi” e “multipla”.

Il lavoro e il desiderio di maternità sono due aspetti molto particolari per le donne che cercano di conciliare la propria professione e la famiglia,

Manuel la sclerosi multipla l’ha conosciuta che era un bambino ed oggi, pur vivendo appieno la sua vita, si pone le domande che conosciamo tutti:

A un certo punto non riuscivo a fare pipì, o meglio, anche se mi scappava non riuscivo a minzionare per almeno 10 minuti buoni. La

Sul numero 5/2017 di SM Italia, Francesco spiega perché, nonostante la sclerosi multipla, abbia voglia di mettersi a disposizione degli altri e fare qualcosa di

5.08.2015 Clinfis (Clinica Fisiatrica), Lisbona “La mia maledetta faccia da GiornoFelice sta tutta rotta!” diceva la ragazza in Magoar (Far male), il mio primo spettacolo che
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,