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Un racconto acuto ed ironico sulla ricerca di un ausilio super-leggero per affrontare la sclerosi multipla. Wikipedia è sbagliata: non è vero che fu il chimico tedesco Heinrich Klaproth a

Una coppia giovane e in attesa di un figlio. La diagnosi di sclerosi multipla che piomba come un incubo. Ma la famiglia è forte e unita. Ho 30 anni e

Eccomi qui,dopo un anno sono nel letto che penso a domani, si, perché domani dovrò fare la risonanza di controllo. È un po’ come la “Notte prima degli esami”, hai

In una notte di insonnia dovuta al mio caro interferone, eccomi qui a scrivere qualche riga ed entrare a far parte di questa grande e

Non è stato facile ordinare i pensieri e tradurli in un modo chiaro e comprensibile anche per gli altri. Ho pensato molto prima di farlo,

A volte a causa di avvenimenti, grandi o piccoli che siano, si è costretti a mettere in discussione tutto: fatti che si ritenevano certi, credenze

Un momento al quanto significativo per il mondo della Sclerosi Multipla, perché è un modo per condividere appieno tutte quelle che sono le novità sul mondo della SM. E’ un qualcosa di estremamente straordinario, che ci permette di creare una sorta di legame con il resto del mondo. Ed è proprio grazie a questo legame che si crea, che ti senti la parte attiva di una grandissima Famiglia. Una famiglia che è sempre pronta ad ascoltarti, a starti vicino, a comprenderti ed aiutarti. Una famiglia che non ti lascia “MAI” da solo.

Ho conosciuto la sclerosi multipla da pochi mesi: la mia storia è molto simile a tante che ho letto su questo blog. Ho 34 anni e sono veterinaria. Tutti

Scrivere può essere un modo per raccontare e accettare una nuova vita. “Perché dovrei permetterle di prendersi tutto? Potrebbe farmi cadere, perdere la sensibilità del

Mentre la stanno venendo a prendere per passare la Pasquetta all’aperto, Arianna riceve uno sgambetto improvviso dalla sclerosi multipla. Cade con una gamba paralizzata. Ma
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La storia di Valentina è cambiata dopo la diagnosi. Ma ha deciso di andare avanti, vivendo la vita giorno dopo giorno e non arrendendosi al

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3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,