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“Oggi è un giorno come un altro. Tanti milioni di italiani camminano, parlano, guardano, ascoltano, gioiscono, viaggiano, riposano, da soli o con figli, colleghi, amici. Oggi otto italiani incontreranno il medico neurologo,

Una relazione non voluta, ma che ha insegnato molte cose. E voi che cosa avete imparato dalla sclerosi multipla? Buongiorno a te mia “inquilina indesiderata”. Circa 7 mesi fa è

Una storia di passione e amicizia. Una di quelle storie che ci danno la forza di andare oltre la sclerosi multipla, insieme! Sono una ragazza super attiva e super appassionata

Eccomi qui,dopo un anno sono nel letto che penso a domani, si, perché domani dovrò fare la risonanza di controllo. È un po’ come la
Che i blogger di Giovanioltrelasm fossero bravi lo sapevamo, ma ora qualcuno lo ha detto chiaro. Per chi ancora non lo sapesse, oggi a Roma

Quella che sto per raccontarvi è una storia fortemente drammatica (come piace a me), un po’ horror ma con un pizzico di comicità e per

Ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona al 3° Convegno Giovani Nazionale dell’AISM, che si è tenuto a Roma lo scorso novembre. In quell’occasione con il suo intervento, ci ha illustrato a 360° tutti gli aggiornamenti sulla ricerca scientifica. Nonostante la difficile terminologia medico-scientifica lui è riuscito: grazie al suo modo di essere “Giovane”, a coinvolgere tutti i partecipanti (250 persone) e a far comprendere perfettamente appieno tutto quello che per Noi poteva sembrare una lingua proveniente da un altro pianeta.

Ho deciso di non vivere la mia malattia ma di vivere insieme a lei, a volte inevitabilmente, ci scontreremo ma per quanto potrà togliermi non

Il punto di vista di figli rispetto alla diagnosi di sclerosi multipla

Oggi vi presentiamo una storia che guarda con ottimismo alla vita, oltre la sclerosi multipla. “Vivere senza sapere quello che succede domani può essere una

Se vi piace fare fotografie, con la reflex, con la compatta o con lo smartphone, c’è un appuntamento da non perdere tra pochi giorni: la

Nel giorno di San Valentino non potevamo che proporvi questa storia. Una delle tante conferme che l’amore può superare ogni cosa, anche una diagnosi di

Oggi vi presentiamo Drusilla. La sua storia ricorda quella di molti di noi. I primi sintomi, la lunga ricerca di un nome, la diagnosi, la

Star bene con se stessi e con gli altri, avere una sensazione di serenità. Serenità perché “pace” è un po’ troppo. Serenità fisica, ma soprattutto

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3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,