
Se anche tu vuoi condividere la tua storia e le tue immagini, scrivici!

Nel lontano 1977, a 17 anni, ebbi un episodio di diplopia e paresi facciale (un classico d’esordio). Ma era stata colpa di un virus dissero in ospedale, dopo 20 giorni

Quando ho deciso di scrivere un libro sulla mia esperienza di ormai quasi quattordici anni di convivenza con la SM, non avrei mai immaginato che la mia “opera” avrebbe avuto

Siamo particolarmente contenti di pubblicare la testimonianza di oggi. Tutte le storie che ci arrivano rappresentano per noi momenti di condivisione fondamentali e piccoli passi nella creazione di una
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,