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Non mi capita da tanto tempo, però ricordo molto bene quella sensazione. All’inizio mi sentivo quasi cattivo ad utilizzare quella che chiamavo “la bomba a mano”. Funzionava un po’ così:

Ottobre 2010, mattina. Aprire gli occhi e vedere doppio non è certamente uno dei migliori risvegli, specie per un ragazzo di 20 anni. Credendola una cosa passeggera, resto per un giorno

Questo testo è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista d’informazione di AISM: SM Italia 4/2016. Alla lettera di Tania, sempre sulla rivista, risponde Daniela, persona con SM che a sua

La sclerosi multipla colpisce soprattutto i giovani


Il mare, soprattutto la vela, ti è complementare. Ti avvolge, ti forma, ti aiuta, ti accompagna. Serve a capire, te stesso e gli altri. (Giovanni


Nel giorno di San Valentino non potevamo che proporvi questa storia. Una delle tante conferme che l’amore può superare ogni cosa, anche una diagnosi di

Se vi piace fare fotografie, con la reflex, con la compatta o con lo smartphone, c’è un appuntamento da non perdere tra pochi giorni: la

Non so come iniziare questo post, avevo in mente di ringraziare tutti partecipanti al terzo convegno giovani appena trascorso, ma poi mi sono accorta che

Il 24 Novembre del 2010 scrivevo “Basta schiaffi ai giovani, diamo un futuro al Servizio Civile Nazionale” invitandovi a sostenere la petizione contro i tagli
La malattia in parte è uguale per tutti; ma allo stesso tempo crea diverse strade, diversi percorsi, diverse esperienze. Sta a noi intraprendere il nostro cammino, coscienti del fatto che tutti quanti partiamo dallo stesso punto e perseguiamo lo stesso obiettivo:
“Un mondo libero dalla Sclerosi Multipla”

4 novembre 2011…. La mia città distrutta dalla violenza dell’acqua, la natura che si ribella all’arroganza dell’essere umano… Non voglio parlarvi dei disastri provocati dall’alluvione

Dopo settimane di assenza, eccomi di nuovo qui. Sapete è un periodo molto particolare della mia vita.. Una nuova casa, gli ultimi esami prima della

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=vsMWdR5fdVs&feature=player_embedded#![/youtube] “E’ un momento che non dimenticherò mai!” Lo sento dire spesso, direi sempre, quando si parla della diagnosi di SM. Quel momento in cui
3 risposte
Brava, posso portare la mia esperienza di appassionato di montagna e alpinista (mediocre). Ho quasi 30 anni di diagnosi (1989), nei primi due anni camminavo normalmente, successivamente sono comparsi i primi sintomi evidenti. Nonostante ciò ho fatto ascensioni di tutto rispetto sia a piedi che con gli sci da scialpinismo almeno fino a fine anni 90 (pur, lo riconosco, rischiando qualcosina ogni tanto); successivamente e molto gradualmente le forze diminuivano e i problemi di coordinazione in discesa aumentavano. Ma non ho mai smesso di andare in montagna. Ora, a quasi 30 anni dalla diagnosi riesco a fare i miei 3-400 metri di dislivello, anche di più se il terreno è agevole. Lo scialpinismo l’ho abbandonato da tempo perché troppo complicato da gestire. La montagna è stata la mia medicina, almeno altrettanto efficace che copolimeri o interferoni vari; almeno… io ne sono convinto. Continua così, senza forzare ma senza scoraggiarti se dovessi vedere che le energie non sono più quelle di un tempo: semplicemente… VAI.
Ciao Andrea… Hai detto bene, la montagna è anche per me la mia medicina. Tutto è più “leggero” in alta quota e nonostante le difficoltà, non gliela do vinta… guardo il sentiero che mi rimane da percorrere e vado avanti!
purtroppo non e cosi , malato da 16 anni camminavo scalavo anche io purtroppo la sm primariamente progressiva non mi ha dato scampo,