Storie per un mondo libero dalla sclerosi multipla

La SM può essere un’opportunità per ricominciare

freccia_pignaCiao a tutti, qui è Gigius che vi parla: ho 37 anni e vivo in provincia di Sassari. Ho la sclerosi multipla da circa 5 anni e, dopo svariati cambi, ora sono in terapia con natalizumab.
Da quando ho iniziato il nuovo farmaco sto decisamente meglio: non è tutto rose e fiori ma la differenza c’è. Ho iniziato un po’come tutti dal Glatiramer acetato per poi sono passato al maledetto (per quando mi riguarda) interferone. Mi pare di averne provati 3 diversi  tipi ed è andata sempre peggio. Alla fine camminavo a stento, dovevo avere l’appoggio di qualcuno per andare da qualche parte, anche al bagno e quindi, come potete immaginare, lo sconforto era grande. Tuttavia, da quando c’è stato il tanto desiderato cambio terapia, le cose sono cambiate notevolmente.

Oltre al fatto di camminare di nuovo in modo decente, un fattore fondamentale per la mia rinascita  è stato l’amore per la musica. In particolare l’amore che provo nel crearla. Suono da sempre, fin da quando avevo 14 anni e, a parte qualche concerto non ho mai concluso tanto, se non avere il piacere di stare con gli amici, che non è  poco. Grazie a questo, infatti, ho conosciuto tante persone stupende e passato delle magnifiche serate.

Musicalmente, invece, da quando ho la SM mi sono messo veramente d’impegno: ho portato avanti un mio vecchio progetto  da solista creato circa 7 anni fa, dedicandoci anima e corpo. Questo progetto è diventato una priorità per me stesso. Il frutto di tutto questo impegno sta nella gente che oggi, in tutto il mondo, apprezza ciò che faccio,  che mi manda messaggi di stima e che mi dice che sono bravo e che ho talento.

Fino a qualche tempo fa, tutto questo per me era solo un sogno. Non avrei mai creduto di poter arrivare dove sono oggi. Chiariamoci, non sto dicendo che mi sono trasformato in un cantante che riempie gli stadi di gente, ma nel mio piccolo sto realizzando tante soddisfazioni.

È come se la sclerosi multipla mi avesse fatto realizzare quanto tempo avevo sprecato stando seduto in un bar, a bere più birra possibile e risvegliandomi il giorno dopo con il vuoto dentro. Partendo da una situazione molto negativa, quindi, ho cercato la luce in fondo al tunnel: volevo sentirmi vivo e in grado di poter dire la mia.

Dal quel momento i miei obiettivi sono stati più ambiziosi e non riguardavano più solo il mio “andare al bar”. Non ho smesso di andare in giro a far baldoria, ma oggi al primo posto c’è l’amore e l’orgoglio per me stesso. Due sentimenti di cui la sclerosi mi ha ricordato l’importanza e che prima del suo arrivo non avevo compreso, perché ero troppo preso a fare il “figo”.

Avere una malattia del genere non è sicuramente bello, ma può aprirti gli occhi e farti capire chi sei veramente e quali sono le tue potenzialità. Non voglio dire che ci voglia per forza una malattia per capire ciò che è importante, ma credo anche che, se non ci fosse stata la SM, forse la mia vita sarebbe proseguita in maniera anonima.

La vita non finisce con la malattia: partendo da qui si può ricominciare da zero e in modo migliore.

Ci sono degli ostacoli più difficili da superare, ma in fondo è qui che si vede il carattere. Abbiamo tantissimi esempi che ci confermano che è possibile. Basta fare un giro su youtube per guardare persone con evidenti problemi fisici che, in teoria, dovrebbero fermarle e che invece dipingono, suonano, fanno ciò che vogliono, con il sorriso sempre stampato sulla faccia.
È da lì che bisogna ripartire, dai loro insegnamenti e da noi stessi, andando avanti con tutta la forza e la passione che abbiamo.

3 risposte

  1. Grazie per il tuo post! Finalmente leggo qualcosa di positivo, di alternativo. Mi ritrovo molto nelle tue parole….anche io sono passato dalla fase di rinascita, grazie alla musica e al disegno. E si, mi sento anche io una persona migliore. A volte serve uno scossone per ripartire. Grazie e, si, mi piacerebbe anche ascoltare qualcosa di musicale fatto da te. Un abbraccio sincero

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Massimiliano

Sclerosi multipla e famiglia: due chiacchiere con mia sorella

Avrei tanto voluto farti delle domande nel corso di tutti questi anni passati in compagnia della sclerosi multipla, ma non l’ho mai fatto. Forse non c’è mai stata la giusta occasione. Forse perché non ho mai voluto coinvolgerti più di tanto in questo mondo, per la paura di perdere quello che è il ruolo protettivo del fratello maggiore. Ad ogni modo mi son sempre limitato con te ad avere una certa distanza su questo argomento. Ed oggi che viviamo molto distanti l’uno dall’altra, mi sento in dovere di fartele per sentirti ancor più vicino a me e provare quella piacevole sensazione di amore nei tuoi confronti. Certo che per chi ci conosce tutto questo potrebbe sembrare buffo, per il semplice fatto che quando siamo vicini siamo un po come il cane e il gatto della situazione. Ma in fin dei conti ci amiamo per quello che siamo: 2 fratelli !

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